LE SEDIE
di Eugène Ionesco
con Caterina Casini e Fabio Mangolini
regia Giles Smith
scenografia Maria Inferrera
produzione Laboratori Permanenti
Questa iniziativa è contro il ‘sistema’ della camorra
con il contributo della Città Metropolitana di Napoli
Una coppia di anziani siede sotto una singola lampadina e un groviglio di sedie sospese al soffitto. Sono sposati, dicono, da 75 anni e si riuniscono ogni notte nella loro casa isolata su un’isola solitaria per passare il tempo raccontando storie. La vecchia supplica: «Ogni notte ricomincio da capo». L’uomo anziano si oppone con vigore al loro dialogo inossidato: «Sono stufo a morte della storia». Accanto ai due protagonisti vivono gli oggetti, le sedie, presenze indispensabili cariche di storie e rimembranze, segni del linguaggio destinati allo sguardo dello spettatore. Le sedie come vite sospese, come il nostro passato collettivo appeso a fili delicati.
Questo testo del teatro dell’assurdo di Ionesco lascia un messaggio attuale sul nostro vivere o credere di vivere sempre alla ricerca di soluzioni epocali, attraverso i molti livelli di lettura che esso contiene all’interno della sua struttura drammaturgica, dai più immediati e comici a quelli più enigmatici e prospettici.