EDUARDO MILIONARIO
testi Eduardo De Filippo
adattamento e regia Antonio De Rosa
con Massimo Masiello, Matteo Mauriello, Marianita Carfora, Laura Pagliara, Valeria Frallicciardi
musiche Antonio Sinagra
produzione Arteteca
Per Eduardo, l’amore era fondamento di ogni azione dell’uomo, e dunque per forza di cose impresso in ogni suo scritto. L’inchiostro è ricavato dal sudore, come atto sacrificale dovuto alle sue radici. Radici che come mani s’allungano, esili e gigantesche, nella terra viva del suo DNA, sdrucciolevole, friabile, ma fermo, come a “guardia dell’amore”. Amore per la vita. Una vita che inizia, si sviluppa, segue il suo corso, si agita e divincola, lotta e viene gettata dagli eventi come acqua indifesa sugli scogli, ma resta salda nelle mani dell’uomo stesso.
La ricchezza di quest’amore è come un filo di speranza, speranza di trovare, inventare e reinventare ogni giorno un nuovo giorno: la speranza di tutti quelli che fanno teatro. Speranza di vedere e rivedere nei volti e nelle anime degli uomini e delle donne dei cento vicoli della sua città quel sentimento impalpabile che li sostiene nella lotta per la quotidianità. Un filo dove, come panni stesi ad asciugare, “appenne ‘e penziere” di un uomo vero e libero, dove le parole “sanno, odorano, hanno colori dettati dal cuore”.
Il bianco, nero e grigio di Napoli milionaria, le grottesche miserie umane della famiglia viaggiante di Uomo e galantuomo, l’esaltazione e i dolori di Mia famiglia, i quesiti della coscienza de Le voci di dentro, l’innocenza e il dolore, lo scontro tra il gioco e la vita di Natale in casa Cupiello: tutto questo è l’amore raccontato da Eduardo, un sentimento profondo e doloroso, dolce e consolante, straziante ma vivo.