629 al Napoli Teatro Festival Italia 2019

 domenica 16 Giugno 2019

19 e 21 giugno – CORTILE D’ONORE DI PALAZZO REALE

629

Uomini in gabbia

Un progetto di Mario Gelardi

testi spagnoli di Marta Buchaca, Jordi Casanovas, Guillem Clua, Josep Maria Miró, Pau Miró, Pere Riera, Mercè Sàrrias, Victoria Szpunberg, Joan Yago

traduzione Alessio Arena

testi greci di Yannis Papazoglou, Peny Fylaktaki, Tsimaras Tzanatos

traduzione Giorgia Karvunaki

testi italiani di Emanuele Aldovrandi, Alessio Arena, Tino Caspanello, Mario Gelardi, Domenico Loddo, Fabio Pisano

con Vincenzo Antonucci, Alessio Arena, Simone Borrelli, Ciro Burzo, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Arianna Cozzi, Germana Di Marino, Carlo Geltrude, Anna De Stefano, Gennaro Maresca, Davide Mazzella, Enrico Pacini, Alessandro Palladino, Chiarastella Sorrentino, Chiara Vitiello

regia Mario Gelardi

aiuto regia Davide Meraviglia

drammaturgia scenica Costantino Raimondi

musica Tommy Grieco

costumi Alessandra Gaudioso

luci Alessandro Messina

produzione Nuovo Teatro Sanità

si ringrazia Barcelona Playwrights

prima assoluta

 

Domenica 10 giugno 2018, il governo italiano non ha concesso alla nave Aquarius della flotta della Ong Medici Senza Frontiere di fare ingresso in un porto italiano. A bordo si trovavano 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte. In quel momento, 629 erano anche i deputati della Repubblica Italiana: una strana coincidenza numerica, tra uomini che decidono e uomini che non hanno alcun diritto, è alla base di questo progetto. Lo spettacolo nasce mettendo insieme autori provenienti da tre diversi paesi — Spagna, Grecia e Italia —, che hanno deciso di affrontare insieme un viaggio verso la diversità, attraversando il clima di odio violento cui è approdata l’Europa. A nulla servono le manifestazioni di sensibilizzazione: la politica segue un’altra rotta, un percorso che vuole il rifugiato, lo straniero, come nemico. Tra l’altro è sempre più comune vedere usati indistintamente i termini rifugiato e migrante dai media e nei dibattiti pubblici, ma vi è una differenza fondamentale dal punto di vista legale.

Confonderli può avere conseguenze importanti per rifugiati e richiedenti asilo, così come generare fraintendimenti nel dibattito sull’asilo e la migrazione. Rifugiato indica una precisa definizione legale e specifiche misure di protezione stabilite dal diritto internazionale. Si riferisce a persone che si trovano al di fuori del loro Paese di origine a causa di persecuzioni, conflitti, violenze o altre circostanze che minacciano l’ordine pubblico, e che, di conseguenza, hanno bisogno e diritto a “protezione internazionale.” Sono uomini e donne per i quali il rifiuto della domanda di asilo potrebbe avere conseguenze potenzialmente mortali.

 

In ordine di apparizione:

Arianna Cozzi – L’isola di Guillem Clua

Riccardo Ciccarelli – No goodbyes di Joan Yago

Chiarastella Sorrentino – Una cosa importante di Mercè Sàrrias

Ciro Burzo – Il riccio di Tsimaras Tzanatos

Vincenzo Antonucci – Che almeno si salvi il mio nome di Domenico Loddo

Carlo Geltrude – Le urla di Marta Buchaca

Davide Mazzella – Il mio desiderio è cambiare la storia di Victoria Szpunberg

Simone Borrelli – L’allegria di Pau Miró

Gennaro Maresca – Bombe di cartoncino di Emanuele Aldovrandi

Alessandro Palladino – Rai di Josep Maria Miró

Germana Di Marino – Prede verso nord di Yannis Papazoglou

Chiara Vitiello – Solo una settimana di Jordi Casanovas

Mariano Coletti – Davanti a te di Tino Caspanello

Anna De Stefano – La nostra nave di Peny Fylaktaki

Enrico Pacini – Monologo senza titolo di Pere Riera

Riccardo Ciccarelli – 629 di Mario Gelardi

Alessio Arena – La canzone di pietra di Alessio Arena

Corale – E poi fu mare di Fabio Pisano