Il [kju:] Festival è il primo Festival di cultura Queer ideato e realizzato in Campania da Arcigay Napoli e Nuovo Teatro Sanità e sostenuto da Optima Italia. Dal 17 al 26 giugno, il numero Zero del [kju:] Festival coinvolgerà diversi spazi napoletani, spazi in cui sarà possibile assistere a spettacoli, reading, presentazioni e incontri pubblici tutti rigorosamente Queer.
Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Il biglietto unico è di 5 euro per gli spettacoli teatrali, previa prenotazione al 3396666426. L’ingresso gratuito è riservato agli abbonati ntS’, ai possessori di friend Card ntS’ e ai tesserati Arcigay, previa prenotazione.
Sono quattro i luoghi che ospiteranno gli appuntamenti del Festival:
Nuovo Teatro Sanità
Piazzetta San Vincenzo – Napoli
Galleria Primopiano
Via Foria 118 – Napoli
Optima Italia
Corso Umberto I, 174 – Napoli
Il Tempo del Vino e delle Rose
Piazza Dante – Napoli
17 giugno, venerdì ore 21.00
presso Nuovo Teatro Sanità
Una co-produzione Mutamenti/Teatro Civico 14 e Murìcena Teatro
CHIROMANTICA ODE TELEFONICA AGLI ABBANDONATI AMORI
dalle opere di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello, Francesco Silvestri
Uno spettacolo di e con Roberto Solofria e Sergio Del Prete
musiche originali Paky Di Maio
costumi Alina Lombardi
Lo spettacolo mette insieme i segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi napoletani, negli anni Ottanta, sono riusciti a portare in scena attraverso le loro opere anche come registi e attori. I testi di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello e Francesco Silvestri si intrecciano in un tributo onirico attraverso un racconto in grado di far emergere la solitudine e l’abbandono che accomuna i personaggi delle loro storie.
Roberto Solofria e Sergio Del Prete si fanno interpreti di quel mondo disorientante, animato dalle storie di “Streghe da marciapiede”, “Le cinque rose di Jennifer”, “Scende giù per Toledo”, “Ragazze sole con qualche esperienza”, di “Facc’ ‘e San Gennaro” e “Partitura”. Personaggi che triturano pensieri e rigurgitano fantasmi negli angoli di camere da letto, negli angoli di sogni, di abbandoni, di amori e di illusorie telefonate. Un luogo unico e disunito che unisce le anime stracciate di Rosalinda Sprint, Jennifer, Gina, Tuna, Bolero e Grand Hotel in questo viaggio onirico-chiromantico en travestì. Identità possibili di corpi, che indirizzano le loro scelte verso un teatro di narrazione e che agiscono in un grande vuoto di regole, verso una discesa disorientante nelle viscere dell’amore.
18 giugno, sabato ore 21.00
presso Nuovo Teatro Sanità
Una produzione Nuovo Teatro Sanità
LE REGOLE DEL GIUOCO DEL TENNIS
di Mario Gelardi
con Riccardo Ciccarelli e Carlo Geltrude
regia di Carlo Caracciolo
Ci sono partite che durano molte ore, partite che sembra che stiano per chiudersi e poi basta un fallo, una battuta fatta male ed il gioco si riapre, la partita ricomincia. Sono le regole del gioco del tennis”.
Il testo utilizza una partita a tennis, precisamente un doppio, come metafora per raccontare le dinamiche dei rapporti all’interno di un’amicizia fra due studenti universitari di diversa estrazione sociale.
Matteo e Guido sono i protagonisti di questa storia. Uno più spavaldo, sicuro di sé, l’altro più timido e insicuro. La contrapposizione evidente fra i due è solo il punto di partenza di una vicenda che ribalta di continuo il punto di vista dello spettatore.
Prendendo spunto dalle regole da manuale di una partita a tennis, i due amici ne approfittano per raccontarsi, l’un l’altro, cose che in una normale conversazione non avrebbero mai avuto il coraggio di dirsi.
E allora la partita assume un altro significato, un’altra prospettiva che è quella di uno scambio serrato di battute volte a mettere alla prova l’altro, a conoscerlo sempre più a fondo, per poi, alla fine, rivelarsi e ridefinire i contorni e le regole di un’amicizia ormai consolidata da anni, un’amicizia che forse è qualcosa di più.
La partita a tennis diventa un modo ironico per raccontare tutti i luoghi comuni sull’omosessualità.
19 giugno, domenica ore 19.00
presso Galleria Primopiano
BENZINA
Reading liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Elena Stancanelli e dall’adattamento teatrale di Daniele Falleri
con Gea Martire, Denise Capezza, Annalisa Direttore, Eduardo Di Pietro
adattamento e regia di Eduardo Di Pietro
Lenni e Stella sono una coppia di ventenni: sono omosessuali, sono innamorate e vivono un legame profondo ed entusiasta, un amore scintillante da adolescenti. Ma le ragazze hanno appena ucciso la madre di Lenni poiché, poco prima, la donna aveva aggredito la figlia dopo anni di lontananza e silenzio. È estate ed è notte, le assassine devono occultare il cadavere, chiudere la stazione di servizio che gestiscono e partire per le vacanze, come nulla fosse successo. Inspiegabilmente intanto, l’anima della madre non riesce ad allontanarsi dal proprio corpo, e si ritrova testimone obbligata dei vani tentativi di fuga delle due amanti. Tra afflizione e speranza, tra delusione ed amore, tra imprevisti e difficoltà, Lenni e Stella offriranno inconsapevolmente alla madre defunta una seconda occasione per vivere e per provare finalmente ciò che non le era mai riuscito: comprendere.
INCONTRI
20 giugno, lunedì ore 21.00
c/o Radio Amore Napoli 90.80FM
L’ALTRA FREQUENZA – LGBT ON AIR SPECIALE Kju Festival
In diretta con Franco Buffoni
21 giugno, martedì ore 21.00
Nuovo Teatro Sanità
Proiezione del documentario: METAMORFOSI
Ideato e diretto da Paolo Lipartiti
Musiche di Paolo Vivaldi
Produzione AndroGiniArte di Lipartiti/Cammarota
22 giugno, mercoledì ore 18.00
Il Tempo del Vino e delle Rose
TRA SCRITTURA E FESTIVAL LGBT
Incontro con Bruno Casini e Giovanni Minerba
Coordinano Claudio Finelli e Antonio Mocciola
23 giugno, giovedì ore 18.00
c/o nuovo teatro Sanità
RIVOLUZIONE CIRINNA’: COSA CAMBIA DOPO L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI
Incontro con la senatrice Monica Cirinnà
Intervento del Prof. Massimo Villone (Costituzionalista – Università Federico II di Napoli) e Antonello Sannino (Presidente Arcigay Napoli)
Coordina Claudio Finelli
24 giugno, venerdì ore 18.00
Il Tempo del Vino e delle Rose
POESIA GAY OGGI: TRA ESPERIENZE E PERFORMANCE
Incontro con Luca Baldoni e Marco Simonelli
Interverrà Emanuela Esposito
Coordina Claudio Finelli
24 giugno, sabato ore 21.00
presso Nuovo Teatro Sanità
Una produzione Kaotikalkimia
REDFRIDA
Un viaggio nei colori dell’anima della pittrice Frida Kahlo
con Sara Saccone (attrice)
Ilaria Di Vicino (danzatrice)
Giovanna Marziano (voce registrata)
video installazione, musiche originali e regia Ciro Pellegrino
La performance “visiva”, inframezzata da momenti recitati, di cui alcuni registrati e altri dal vivo, è ispirata alla vita e all’arte di Frida Kahlo, scandendo in nove quadri i momenti più emblematici della sua esistenza: L’incidente, Il coma, La rinascita, L’Amore, Il suo stato fisico: La colonna spezzata, I colori della sua anima, L’aborto, Un cuore che pulsa, Il ritorno. La celebre pittrice messicana, nata nel 1907 a Coyoacán, ebbe una vita intensa e crudele. Costretta a lunghi periodi d’immobilità a causa di un incidente in autobus che le fratturò la spina dorsale, Frida si dedicò da autodidatta alla pittura. La disabilità non fermò il carattere forte della donna che si dedicò all’arte e alla politica. Le sue opere sublimano il dolore fisico che l’accompagnò sempre, attraverso un linguaggio del tutto personale che fonde elementi surreali e dal gusto naïf in un realismo violento e visionario al tempo stesso. Nel 1929 la Kahlo sposò il pittore Diego Rivera. Il loro rapporto, passionale e tormentato, fu caratterizzato dai continui tradimenti di lui, a cui seguirono varie esperienze extraconiugali, alcune omosessuali, da parte di lei. Ma la sofferenza più acuta fu rappresentata dall’aborto che la donna subì. Echi di quell’evento furono raccolti dalla sua pittura. Nel 1954 giunse la morte, nella stessa casa dove era nata, in seguito trasformata in un museo in suo onore. Le sue ultime parole furono: «Aspetto felice la partenza e spero di non tornare mai più».
26 giugno, domenica ore 19.00
presso Nuovo Teatro Sanità
Una produzione Nuovo Teatro Sanità
LEOPARDI AMAVA RANIERI
di Claudio Finelli e Antonio Mocciola
con Antonio Agerola e Fulvio Sacco
e con la presenza in video di Lalla Esposito e Irene Grasso
scene e costumi Barbara Veloce
luci Paco Summonte
immagini e musiche originali Ciro Pellegrino
regia di Mario Gelardi
Due uomini e una storia. Una storia che non ha fatto epoca, perché l’epoca era quella sbagliata. Il poeta marchigiano malaticcio e il bellimbusto partenopeo rampante: l’unione fece la forza di entrambi, finché il cuore di Giacomo Leopardi non resse. Antonio Ranieri non ebbe parole gentili, post mortem. E le sue lettere indirizzate all’artista furono lacerate. Ma le parole di Giacomo pesano come macigni, e la sua bella grafia parla ancora d’Amore. Per chi ai tempi non volle sapere, non volle vedere, non volle comprendere. E per chi ancora adesso assegna a Giacomo Leopardi solo caste fantasie frustrate o, peggio ancora, sesso raccattato con avarissime mance. Non fu solo quello. Che ci piaccia o no, Leopardi Amava Ranieri.
Claudio Finelli e Antonio Mocciola