Di Philipp Löhle
Traduzione di Umberto Gandini
Con Fabiana Fazio, Irene Grasso, Pako Ioffredo, Fabio Rossi
Direttore del Coro, Carlo Caracciolo
Adattamento e regia Mario Gelardi
Il coro : Vincenzo Antonucci, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Antonio Della Croce, Carlo Geltrude, Gaetano Migliaccio, Sasi Nicolella, Alessandro Palladino
Adattamento e regia Mario Gelardi
Luci Paco Summonte
Costumi Roberta De Pasquale
Addetto Stampa Milena Cozzolino
Foto di Scena Vincenzo Antonucci
Aiuto Regia Alessandro Palladino
Una produzione ntS’- nuovo teatro Sanità, in collaborazione con il Goethe Institut
Una coppia borghese e conservatrice, una progressista, sono vicini di casa.
La coppia di progressisti decide di ospitare uno straniero di pelle nera che dice di essere un rifugiato politico. La convivenza forzata e le confidenze tra amici e amiche, alimentano i sospetti, ma anche un vero scontro di ideologie. Quando la padrona di casa scompare, ne nasce un “giallo” che diventa anche lo spietato ritratto di una classe sociale e intellettuale. Un intrigo di accuse e di sospetti, ironicamente intervallati dai canti di un coro patriottico. Dialoghi taglienti e cinici, un’ alternanza di battute feroci e luoghi comuni sullo “straniero”, in un turbine di sentimenti che cambiano con il precipitare degli eventi. NOI barbari siamo allora divisi tra la filantropia e la paura, tra il fascino dei pregiudizi esotici e la curiosità, tra condanne preventive e giudizi definitivi.. NOI siamo i barbari grotteschi e tragicomici sull’orlo dell’esistenza.
La messa in scena del testo di Philipp Löle è il primo stadio di un progetto di collaborazione tra il Goethe Institut di Napoli e il Nuovo Teatro Sanità. Il progetto prevede la scoperta e la collaborazione tra autori e registi italiani (in particolar modo napoletani) e tedeschi. Philipp Löle in estate è stato a Napoli, al nuovo teatro Sanità, per raccontare il suo testo, come è nato, quali temi vuole affrontare e per incontrare gli attori e il regista dello spettacolo.
Philipp Löhle (Ravensburg, 1978) artista associato del Teatro Maxim Gorki di Berlino, è un giovane autore che si è distinto per i suoi testi dal carattere acido e surreale, ma di grande efficacia drammatica. A rivelarlo in Germania prima e in Francia poi è stato il testo “Genannt Gospodin” (trad. lett. “Detto Gospodin).